Raccolta delle acque di pioggia


Il sistema di smaltimento dell’acqua piovana delle coperture degli edifici, è costituito da un insieme di gronde e pluviali, che raccolgono l’acqua limitandone la sua diffusione sulle pareti esterne, e quindi proteggendole.

Infatti l’acqua di pioggia, specie in contesti molto inquinati, è piena di polveri sottili e di agenti chimici aggressivi presenti nell’aria che sotto l’effetto dei raggi solari a lungo termine possono danneggiare le finiture esterne delle pareti, anche in profondità, dando luogo in alcuni casi a vere e proprie infiltrazioni.

La struttura ramificata è costituita da canali i cui componenti principali sono le gronde e i pluviali. Se opportunamente studiata e calcolata, assolve anche il compito di proteggere il percorso pedonale che si trova in corrispondenza del cornicione perimetrale dell’edificio.

Per realizzare questo sistema di scolo, l’elemento orizzontale, cioè il canale, chiamato “profilo di gronda” viene fissato al perimetro della copertura, che tecnicamente si chiama “sporto di gronda” o linda. Il fissaggio avviene mediante le cicogne (o tiranti o staffe), ovvero elementi metallici di sostegno.

sistema-gronda-pluvialeTutto questo sistema di canali orizzontali ha il compito di convogliare l’acqua piovana in apposite tubazioni verticali, chiamati pluviali, che a loro volta indirizzano le acque verso i pozzetti di raccolta. I pluviali possono essere a faccia vista e quindi fissate alla facciata dell’edificio (attraverso elementi chiamati collari), così da diventare anche elementi decorativi, oppure incassate nel muro, predisponendo però un cassonetto specifico ispezionabile in più punti, così da garantire una periodica manutenzione nel tempo.

Il sistema di scolo delle acque non è sempre lineare ma può presentare degli elementi curvi, i gomiti, che uniscono più tratti di uno stesso pluviale, e altri elementi accessori come i profili di gronda e i collari, che servono a garantire il perfetto funzionamento del sistema progettato. In genere, vengono realizzati con lo stesso materiale.

I materiali

Le gronde possono essere in:

  • lamiera zincato;
  • lamiera preverniciata;
  • acciaio inox;
  • alluminio preverniciato;
  • rame.

La lamiera zincata subisce l’incremento dell’acidità delle piogge. La conseguenza è una possibile corrosione che avviene immancabilmente nei punti di ristagno dei canali che finiscono solitamente per forarsi.

Con la lamiera preverniciata il rischio viene superato grazie all’utilizzo di vernici resistenti agli agenti climatici. Se poi si pensa ai numerevoli colori disponibili, e quindi l’abbinamento con le facciate delle abitazioni, la lamiera preverniciata rappresenta la soluzione più diffusa.

L’acciaio inox, comporta costi più elevati e l’installazione da parte di personale dotato di competenza ed attrezzature adeguate. Tuttavia il suo scintillio e l’incredibile resistenza all’ossidazione lo rendono la soluzione migliore per chi cerca questo tipo di soluzione.

Relativamente giovane è l’utilizzo dell’alluminio preverniciato. Dopo un rapidissima diffusione nell’ambiente automotive, l’alluminio ha iniziato a prendere grande posizione in confronto all’acciaio. Il suo basso peso, la facilità della lavorazione, la resistenza agli agenti atmosferici migliore rispetto al la controparte ferroso, e la sua completa riciclabilità lo rendono il materiale a vendita più elevata al momento. Disponibile anche con una varietà elevata di colori, anche con effetto rameoso. 

Il rame è il materiale elettivo per la sua resistenza nel tempo agli agenti atmosferici, inoltre la sua lavorabilità e duttilità favorisce le nuove installazioni e le riparazioni. Ha la tendenza a scurirsi  quando rimane esposto agli agenti atmosferici, tuttavia la pellicola bruna di ossido che copre il rosso scintillante dei pluviali e delle gronde è dura e resistente e protegge il metallo sottostante da ulteriori aggressioni preservandolo a lungo inalterato. Si tratta della soluzione più costosa.

 

Canale di gronda, sporto di gronda e pluviale

 

sporto di grondaIl canale di gronda è uno degli elementi più importanti dell’intero sistema di raccolta, in genere è collocata sul bordo esterno della copertura, al termine dello sporto di gronda. In alcuni casi, però, specie negli edifici moderni che non presentano sporto di gronda, può trovarsi all’interno rispetto al profilo della copertura, come si vede nella figura accanto.

Ad eccezione dei casi a copertura piana, i raccordi tra copertura e chiusura verticale possono essere principalmente di tre tipi:

-con sporto formato da solaio aggettante (sporgente);

-con sporto formato da orditura aggettante della parete;

-senza sporto.

Nel caso di solaio aggettante, lo sporto di gronda segna anche la parte superiore delle pareti dell’edificio. In passato questo elemento poteva essere ornato con una varietà pressoché infinita di decori, in genere connessi alle caratteristiche costruttive ed architettoniche del luogo. Il decoro caratterizzava l’edificio e in qualche modo ne definiva la classe nobiliare, il prestigio politico e sociale.

Il pluviale è parte integrante dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche. Negli edifici antichi, questa è nascosta all’interno dello spessore dei muri e quindi diventa impossibile mantenerli senza eseguire opere piuttosto invasive e distruttive.

I pluviali possono presentare diametri di varie sezioni, a seconda delle necessità, e possono essere realizzati in elementi di lunghezza variabile di 1, 2 oppure 3 metri. Ovviamente, il diametro varia in funzione della superficie del tetto di cui deve raccogliere le acque. Un agevole scarico dell’acqua è assicurato da un pluviale di 80 mm di diametro per ogni 50 m2 di tetto; però, in zone soggette a frequenti e intensi temporali, è meglio aumentare il diametro o il numero dei pluviali.

In alcuni palazzi, invece, non esistono i pozzetti di raccolta ma ci sono delle pluviali aperte che scaricano l’acqua direttamente a terra, oppure, in edifici dal particolare pregio storico e di epoca medioevale è possibile trovare i pluviali buttafuori in pietra, denominati anche Gargoyle, che assumono figure animalesche fantastiche e mostruose come draghi e serpenti. Oggi sono stati sostituiti dai Draghi in metallo, rame per la maggior parte.

dragon-an-dgargoyle

 

Normativa per canali di gronda e pluviali

Rame Pluviali grondaLa norma UNI 10724:2004 Sistemi di raccolta di acque meteoriche – Istruzioni per la progettazione e l’esecuzione con elementi discontinui, è la normativa di riferimento per la progettazione dei sistemi di raccolta e scolo delle acque meteoriche.

La norma è suddivisa in sei sezioni, nella quali sono indicati i materiali da utilizzare. Sono elencate anche le caratteristiche, le soluzioni costruttive e le problematiche che il progettista e l’installatore devono considerare, il dimensionamento idraulico, il posizionamento delle pluviali, il fissaggio e le tecniche per assorbire le dilatazioni termiche.

Le sezioni più importanti sono:

  • La sezione 3 indica gli accorgimenti progettuali da adottare in caso di eventi meteorologici straordinari come il vento, la neve, eventuali carichi concentrati, l’intensità precipitazioni atmosferiche, le dilatazioni termiche, etc. Sempre in questa sezione è possibile trovare tutto quello che riguarda il dimensionamento idraulico del sistema di raccolta, quindi tipologia e geometria del tetto, diametro dei profili, posizione dei pluviali etc, ma anche tutto quello che è attinente al dimensionamento statico, quindi il dimensionamento dei supporti e lo loro distanza in relazione al carico neve.
  • La sezione 4 riporta indicazioni più pratiche relative al montaggio dei vari elementi tra loro, illustrando il posizionamento e fissaggio dei supporti, dei canali di gronda e delle pluviali.
  • La sezione 5 fornisce indicazioni in merito manutenzione da eseguire periodicamente al sistema di raccolta per garantirne un perfetto funzionamento.

Dimensionamento: diametri tipici e pendenze

 

gronda tonda quoteLe dimensioni di grondaia e pluviale dipendono strettamente dalle dimensioni del tetto e dalla sua forma. Per una superficie inferiore a 35 mq sarà sufficiente un tubo dal diametro di 60 mm che abbia una grondaia larga 16 cm.

Se l’estensione della superficie è maggiore allora sarà necessario un kit di montaggio grondaie che prevede tubi da 80 mm di diametro e un canale da 25 cm. Per i canali di gronda si utilizzano tubi a sezione semicircolare mentre per le pluviali la sezione sarà circolare.

Per il dimensionamento si utilizzano tabelle che forniscono direttamente il diametro dei canali di gronda e dei pluviali in relazione alla superficie di tetto servita. I dati che permettono il calcolo sono la piovosità misurata in cm/h che riporta i cm di pioggia caduti in uno specifico lasso di tempo, poi viene riportata la superficie in pianta del tetto in mq e il diametro canali di gronda e dei pluviali in mm.

I valori presenti nella tabella possono subire delle maggiorazioni in caso di particolari condizioni di piovosità o presenza di fogliame/sporcizia. Le pluviali vanno installate almeno ogni 20-25 m di canale di gronda; la pendenza minima di questi canali deve essere pari allo 1 %, a scendere verso la pluviale. In caso di pendenza maggiore, migliore sarà lo scorrimento dell’acqua di pioggia.

Se le falde del tetto sono più di due, su ogni lato della grondaia occorrono dei giunti di dilatazione necessari indipendentemente dalle lunghezze dei tratti. Inoltre, sempre nei casi di canali da grondaie particolarmente lunghi, è necessario adottare nella posa in opera delle pendenze superiori rispetto a quella standard di riferimento.

Ing. Giuseppe Minervino

Raccolta delle acque ultima modifica: 2016-10-29T13:26:33+00:00 da Giuseppe Minervino

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